Dürer, Il sogno del dotto

Albrecht Dürer, Il sogno del dotto, bulino, 1498 circa

In questa splendida prova il grande artista descrive una complessa scena destinata a far meditare sul vizio dell’ozio e sulla lascivia dall’ozio generata. In una stanza ben scaldata, come suggerito dalla stufa, un anziano, invece di lavorare si assopisce sulla panca. Il demonio ispira la visione, che si materializza nella Venere classica, riconoscibile anche per la presenza di Cupido. Questi è raffigurato in atto di arrampicarsi sui trampoli, suggerimento ulteriore per dire che in un vecchio la lascivia oltre che peccaminosa è futile. Nel suo raffinato e complesso gioco di riferimenti l’artista mette un anello sulla mano di Venere, citando una diffusa leggenda raccontata dal XII secolo e ripresa nel XIX secolo da Heinrich Heine e Prosper Merimée. Secondo il racconto il diavolo, nascosto in una splendida statua di Venere, avrebbe legato a sé, in una sorta di fidanzamento, un giovane che, dopo varie peripezie fu liberato solamente da un sacerdote e si convertì quindi al cristianesimo.

Il monogramma di Dürer è a destra in basso. La Raccolta Bertarelli possiede diverse opere incise del grande artista tedesco.