Rembrandt, La resurrezione di Lazzaro

Rembrandt van Rin, La resurrezione di Lazzaro, acquaforte e bulino, 1632 circa

La stampa riprende un dipinto di analogo soggetto realizzato dall’artista nel 1630-1631. La scena illustra il momento descritto dal Vangelo quando Gesù chiama Lazzaro a gran voce e il morto, ancora legato da fasce, emerge dalla sua tomba. Gesù è rappresentato di spalle, con il braccio sollevato, non si vede l’espressione del suo viso. L’artista mostra invece i volti e i gesti di Marta e Maria, le sorelle, sbalordite di fronte al miracolo. L’uso sapiente del chiaroscuro accentua la drammaticità della scena. Rembrandt incidendo con maggiore o minore profondità una complessa rete di linee, crea un’ampia gamma di grigi e neri, pone in piena luce Lazzaro e le persone che lo circondano, mentre fa scendere gradualmente la luminosità fino a una densa oscurità. Nel campo dell’incisione il grande pittore fiammingo ottiene effetti di luce e di profondità efficacissime e inusuali.